TECNICA POMPAGE (release miofasciale)

La tecnica pompage può essere definita come una metodica di trattamento miofasciale che mira ad un rimodellamento ed ad una mobilizzazione globali delle fasce del corpo, a cui si associano effetti sulle articolazioni, sulla circolazione e sul sistema nervoso. La tecnica pompage fa parte delle tecniche manuali di rebuild miofasciale. La fase di ‘’miofascial rebuilding’’ è quella fase infiammatoria immediatamente post-traumatica in cui la fascia, a seguito di una stimolazione meccanica, termica o chimica, attiva i processi di distruzione e ricostruzione del retina colo connettivale. In questa fase si è visto sperimentalmente come sia importante apportare cauti impulsi direzionali fisiologici, mirati ad orientare la corretta rigenerazione delle fibre ad opera dei fibroblasti per meccano trasduzione.

Il pompage si prefigge come scopo terapeutico primario quello di ottenere un release mio fasciale, attraverso l’applicazione di tensioni lievi e continue prodotte dal terapista. Si intende per release mio fasciale quella fase in cui la fascia, in seguito a stimolazione meccanica termica o chimica cambia localmente di consistenza o stato fisico subendo una parziale deformazione strutturale di tipo plastico a seguito della quale avviene una successiva distruzione e ricostruzione del retina colo connettivale. Il  pompage si presenta come una delle tecniche terapeutiche a maggior versatilità applicativa. Può essere utilizzata da sola o in associazione ad altre metodiche ed ha un numero limitato di controindicazioni. Una delle caratteristiche che rende il pompage una tecnica estremamente adattabile è la possibilità di essere applicata sia per il trattamento in qualunque fase della patologia (acuta, post-acuta o cronica), sia per la prevenzione e il mantenimento, su soggetti asintomatici.

La tecnica Pompage può quindi essere utilizzata:

  • Come tecnica preparatoria: per incrementare la mobilità fasciale ed ottenere una maggiore efficacia terapeutica, migliorando lo stato delle fasce;
  • Come trattamento specifico: a scopo terapeutico, per il trattamento delle problematiche miofasciali;
  • Per la riduzione del dolore: sfruttando la modulazione centrale e periferica è possibile ottenere un effetto antalgico, anche in condizione di infiammazione o in caso di lesione strutturale;
  • Per la prevenzione ed il mantenimento: nell’individuo che ha risolto le sì disfunzioni dell’apparato muscolo-scheletrico o nell’individuo asintomatico è importante mantenere la fisiologica condizione di mobilità fasciale.

 

La Tecnica trova larga indicazione nelle condizioni di: dolore muscolare, dolore articolare, rachialgie, contratture e crampi muscolari, stiramenti e strappi muscolari, contusioni, restrizione e retrazione della mobilità articolare, disfunzioni posturali e paramorfismi. Patologie reumatiche, infiammatorie, degenerative, patologie del disco intervertebrale, protusioni ed ernie discali, condropatie e meniscopatie, tendinopatie, sinoviti, capsuliti, cefalee muscolo-tensive e cervico-congenite, sindromi neuro-algo-distrofiche, intrappolamenti del sistema nervoso periferico, nevralgie.

E ancora condizioni cliniche, come patologie del sistema nervoso centrale con spasticità o rigidità lesioni neurologiche periferiche, patologie respiratorie di tipo ostruttivo o restrittivo, edemi locali, esiti di intervento chirurgico, cicatrici ed esiti di ustioni.